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Għal min ma rax Verona-Juventus

Permezz ta’ filmati, ritratti u statistika meħuda minn internet nagħtu ħarsa lura lejn t-tieni logħba tal-Kampjunat tas-Serie A 2024-25 Verona-Juventus.

 

 

Serie A Enilive 2024-25 it-tieni logħba
It-Tnejn 26 ta’Awissu 2024 Ħin: 20.45
Stadio Marcantonio Bentegodi (Verona)
VERONA-JUVENTUS 0-3
Gowls: 28′ Vlahovic, 39′ Savona, 53′ Vlahovic

Verona: Montipò; Tchatchoua, Coppola, Dawidowicz, Magnani (57’Frese); Belahyane, Duda (85′ Silva); Livramento (57’Alidou), Suslov, Lazovic (64′ Harroui); Mosquera (57’Tengstedt).
Kowċ: Zanetti

Juventus: Di Gregorio; Savona (dal 77′ Kalulu), Bremer, Gatti (85′ Danilo), Cabal (77′ Rouhi); Locatelli, Fagioli; Cambiaso (85′ Anghele), Yildiz, Mbangula (68′ Douglas Luiz); Vlahovic
Kowċ: Thiago Motta

Referee: Antonio Giua

Ammoniti: 52′ Tchatchoua, 55′ Duda

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolari dei nuovi solo Di Gregorio e Cabal, in attesa degli ultimi colpi di Giuntoli

Di Gregorio e Cabal. È chiaro che di nuovo, nella nuova Juventus c’è qualcosa in più oltre al mercato. Molto più del mercato, visto che Di Gregorio e Cabal erano gli unici nuovi iscritti alla scuola bianconera di quest’anno scolastico, in campo dal primo minuto a Verona. Così, mentre Giuntoli, assente giustificato per trattative all’esordio con il Como, si presenta in campo nel pre-partita per toccare con una mano il primo posto solitario in classifica (cosa che alla Serie A non succedeva da 12 all’epoca fu il Napoli) e con l’altra nascondere le ultime tessere del puzzle che sta costruendo, Thiago Motta mette in piedi il primato più con le idee che con i nomi, più con la faccia tosta che con le facce nuove.

Quelle che anche al secondo giro al massimo sono “faccine”, ma in fondo che problema c’è? Come dice Riccardo Trevisani “Thiago Motta oltre che bravo, è uno che ha una buona stella” perché, dopo l’esordio con gol di Mbangula (stavolta assist e rigore procurato), decide di accendere quella di Nicolò Savona: 2003, tifoso di questa maglia, che dalla sua prima foto postata su Instagram di 5 anni fa insieme a Cristiano Ronaldo qualcosa dovrebbe aver imparato. Debutto da titolare, debutto con gol per un “ragazzo sveglio, di cui mi piace tutto, uno molto attento che ascolta bene quello che gli dico”.
Sveglio come questa squadra, a cui mancavano 2 vittorie nelle prime 2 giornate dal 2019, con 6 gol fatti e 0 subiti come non capitava dal 2001 con Lippi, con un’età media dell’undici titolare di 23,6 anni, la Juve più giovane di sempre nell’era dei tre punti, con sei italiani in campo. E con la brillantina spalmata dalla doppietta di Vlahovic, dal secondo assist in campionato di Yildiz e da un’altra partita di Locatelli da “qualcosa è cambiato”. Oltre a Di Gregorio e Cabal e a quelli che saranno.

LA CAPOLISTA Juve, il primato delle idee: Savona e “poco” mercato

 

 

Impressionante dimostrazione di forza della squadra di Motta: doppietta da bomber vero per il serbo intervallata dal gol dell’esordiente dal primo minuto, bianconeri primi da soli

Giovanissima e solida, sicura dei suoi mezzi e spietata: anche a Verona la Juventus di Motta mette in scena la stessa impressionante performance ammirata una settimana fa contro il Como, unendo la freschezza di una linea mai così verde alla certezza dei propri mezzi tipica dell’esperienza. E in questo scenario l’errore del singolo svanisce in fretta, metabolizzato dall’organismo squadra, e tutte le componenti performano al meglio, anche andando oltre le proprie potenzialità. Come Mbangula, ala esplosiva che non fa rimpiangere quel Chiesa fuori rosa: dopo il gol e assist all’esordio, altro assist al Bentegodi e penalty procurato. E c’è chi il proprio potenziale semplicemente lo conferma, con una serenità mai vista dai tempi di Firenze, segnando sia un gol da vero killer d’area sia un rigore di pura freddezza: Dusan Vlahovic, il 9 della Juventus che è tornato a far sognare tutto il popolo bianconero e a riportare in vetta da sola la Vecchia Signora. Nel mezzo, la favola di Savona che, come Mbangula alla prima giornata, bagna l’esordio da titolare con un gol sognato settanta metri, quelli corsi per iniziare e chiudere l’azione. Un giovane dopo l’altro, aspettando Koop e Sancho: questa Juventus fa paura dentro e fuori dal campo.

Juve mai vista, Motta riscrive i record. Cambiaso play totale

Motta riscrive i suoi record: con Savona (21) e Fagioli (23) al posto di Thuram (23) e Weah (24) non solo in campo di nuovo non ci va nessuno oltre i 27 anni, come all’esordio col Como, ma addirittura l’età media della Juventus si abbassa ancora, risultando la più giovane di sempre. E con sei undicesimi italiani, perseguendo Cambiaso, alzato sulla linea d’attacco, continua nel suo ruolo di playmaker totale, passando attraverso tutte le azioni bianconere; il Verona risponde ad altissima intensità tenendo di più il possesso e riuscendo anche a farsi pericolosa con Suslov e Mosquera, con Gatti – confermato capitano – e Bremer che confermano la grande intesa di inizio stagione. Squillo anche della Juve prima del ventesimo, ci prova a giro Locatelli da fuori area, Montipò vola a mettere in angolo con una gran parata.

La Juve schianta anche il Verona: Vlahovic fa Higuain, Savona fa…Mbangula!

 

 

I bianconeri sono in testa alla classifica

È una Juve da primato, in vetta e in totale solitudine. Due giornate di campionato e la Signora gestita da mister Motta respira già atmosfere d’alta classifica che fanno sognare. Sono passati appena una manciata di mesi dalla stagione scorsa, quantomai turbolente, e ora si ritrova lassù, lasciandosi alle spalle Inter, Atalanta, Napoli e Milan.

È ancora calcio d’agosto ma la vittoria ottenuta al Bentegodi sul Verona con un perentorio 3-0, che fa il paio con quella sul Como, aumenta l’autostima di una squadra che appare solo all’inizio di un lungo percorso, per gioco, compattezza e solidità, facilità di manovra, geometrie e quell’aggressività figlia del coraggio e dell’intraprendenza. Ritrova la vena del gol Vlahovic autore di una doppietta dopo essere rimasto a secco alla prima di campionato e festeggia con una gol una prestazione superlativa il giovane Savona, giovane terzino che conferma le qualità e personalità. A dimostrazione che in questa Juve non esistono limiti alla meritocrazia, nè gerarchie perché al via si parte tutti alla pari. Il Verona che cullava gli stessi sogni di primato dopo il successo con il Napoli, ridimensiona le sue ambizioni, consapevole però di aver affrontato una Signora squadra che si candida ad avere un ruolo da protagonista per al corsa allo scudetto.

Per la sfida contro gli scaligeri Motta deve rinunciare agli infortunati Thuram e Weah, lascia ancora in panchina Douglas Luiz, sugli esterni si alza Cambiaso a destra con Savona schierato da terzino mentre dalla parte opposto confermato Mbangula. In casa dell’Hellas Zanetti cambia modulo schierando una difesa a tre, davanti a Mosquera spazio a Suslov e Livramento. Partita bloccata nei primi minuti con la Juventus che fatica a creare iniziative offensive grazie all’intenso pressing dei gialloblù. La qualità del gioco dei bianconeri non sembra essere all’altezza della prestazione precedente e Motta non tarda a spronare la squadra invitandola ad essere più aggressiva.

La strigliata, avvenuta nel corso del cooling break, porta subito i suoi frutti. Locatelli recupera palla sulla trequarti, Yildiz serve nello spazio Vlahovic che nonostante il disturbo di tre difensori avversari fa valere la fisicità, regge l’urto e fulima Montipò. Spazzato l’equilibrio il match e la Signora cambiano volto, affidandosi a ripartenze e contropiedi rapidi e veloci. Savona che parte da dietro si conferma un giovane di talento e nella sua ennesima incursione offensiva fa centro. Cambiaso serva sinistra Mbanguia che effettua un cross teso sul secondo palo dove arriva a gran velocità il difensore classe proveniente dall NEXT Gen che impatta di testa con la palla che si insacca nell’angolo più lontano alle spalle di Montipò senza che nessuno riesca a toccarla o deviarla.

Chiudere la prima frazione con il doppio vantaggio consente ai bianconeri di gestire la ripresa senza particolari rischi. E al 53′ la situazione si fa ancora più comoda per la squadra di Motta: Mbanguai veen steso in area da Tchtchoua, l’arbitro indica il dischetto e dagli undici metri Vlahovic con un mancino ad incrociare firma la sua doppietta e il triplice vantaggio. Il Verona non ha più le forze se non con guizzi finali, la Juve controlla senza angustie.

Il resto sono sorrisi, quelli di un Motta quantomai soddisfatto delle sue scelte, di Savona, classe 2004, che si prende tutti gli applausi della panchina e di Kalulu e Anghele che fanno il loro esordio in bianconero. La Signora è tornata e lassù ai piani alti intende restarci a lungo.

La Juve vince anche a Verona. Doppietta di Vlahovic e rete di Savona

 

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